lunedì 17 maggio 2010

CRISI E RIPRESA

I politici ci parlano di ripresa economica e fine della crisi, ma per chi?
Per i politici che non hanno perso un giorno di stipendio, anzi che propongono di aumentarseli,
ma per noi poveri cittadini, che ci barcameniamo giornalmente e anche far la spesa è diventato un problema, la crisi è una realtà.
Aziende riferimento per generazioni e società satelliti di tali aziende, prima, mettevano in cassa integrazione, ora chiudono o si trasferiscono all'estero, licenziando gli italiani, per una manodopera straniera sottopagata e intere famiglie, stipendiate dallo stesso datore di lavoro, si ritrovano da una vita comoda medio borghese, alla povertà.
Operai tornare ai campi agricoli, non è cosa facile e vediamo gente che si accampa, per giorni e giorni, fuori delle fabbriche, in sitting della speranza, ma nulla cambia.
Pensavo fosse una realtà del centro-sud, ma sento che in tutta Italia ci sono negozi, aziende e professionisti, anche plurilaureati, che, dopo anni e anni di duro lavoro e carriere avviate, si ritrovano in mezzo ad una strada, insieme alla loro famiglia e i nostri politici come si giustificano?
Proponendo decreti legge per aumentarsi il loro stipendio, assurdo!
Ma questi sono i cicli e ricicli della storia e, a volte, è proprio una rivoluzione, che porta a un nuovo equilibrio, intanto speriamo che qualcosa migliori e mutino i "venti" e magari anche i vertici, anche se penso che ogni persona che va al governo per quanto idealista sia, appena vede un pò di soldi fa solo i suoi interessi e non quello dei cittadini. Se iniziassimo a dimezzare questi stipendi dei parlamentari, forse si muoverebbero di più verso le esigenze dei cittadini, più consci delle loro difficoltà.
Ma la speranza è sempre l'ultima a morire!

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