martedì 25 novembre 2008

Viviamo l'oggi!

 
La nostra vita è un cammino con tante strade da percorrere e tante da tralasciare e tante altre da non prendere.
A volte ci chiediamo:" E se avessi fatto scelte diverse?"
Sicuramente la risposta più congrua e razionale è che non saremmo nella situazione attuale, ma non credo che avremmo migliorato o peggiorato, sarebbe solo diverso, forse.
In fondo se mi guardo indietro vedo solo nero, fuliggine e tanta ipocrisia, che aleggiava attorno a me e che mi ha portato solo dolore e le scelte fatte hanno spazzato via tanta negatività e mi son state di ausilio per esser ciò che sono, più forte, più responsabile e forse più razionale, ma ho mantenuto la mia essenza ideal realistica, anzi son diventata più ottimista, come dice qualcuno, ed il mio sguardo al futuro è più sereno.
Non cambierei il presente col passato per nulla al mondo e vado fiera di me stessa, delle mie scelte e del mio oggi!
Perchè si tende a conservare maggiori memorie in merito ad eventi negativi?
Forse perchè son quelli che insegnano di più e ci restano dentro cicatrici indelebili, ma se stiamo sempre a pensare al passato il nostro presenta diventa già passato e non vien vissuto a pieno.
Pensare, progettare e cercar di costruire un futuro è il bisogno dell'uomo, però non bisogna farsi condizionare da tali pensieri, rovinandosi l'oggi!
Viviamo ora bene, così costruiamo il domani! Può sembrar una contraddizione, ma solo apparente!!!
Ho letto di qualcuno che pensa che l'universo a poco a poco si spenga, perchè lo dice la scienza.Motivo in più per vivere ogni attimo, intensamente e non pensare alla morte come fine di tutto, ma (come già ho espresso in un altro post) come trasformazione transitoria di elementi, quali noi, il nostro mondo e tutto il creato. In fondo è proprio la scienza che dice che la materia non si crea e non si distrugge, ma si trasforma!E noi siamo materia, elementi dell'universo e perchè non pensare che anche noi siamo solo parte di quest'evoluzione transitoria di elementi? Ci potremmo ritrovare come spiriti, come elementi mutati in altre dimensioni, ma l'importante è come affrontiamo la vita nell'oggi, nei cambiamenti, in ogni cosa che guardiamo, respiriamo, viviamo!

PANDORA

Zeus, infuriato dal furto del fuoco divino commesso da Prometeo, decise di punire questi e la sua amata creazione: il genere umano. Prometeo venne incatenato ad una roccia ed ogni giorno un'aquila gli divorava il fegato: l'organo ricresceva durante la notte e così, la mattina successiva, il tormento riprendeva. Per punire gli uomini Zeus ordinò ad Efesto di creare una bellissima fanciulla, Pandora (dal greco "pan doron" = "tutto dono"), alla quale gli dei donarono grazia e ogni sorta di virtù.
Ermes, che aveva dotato la giovane di astuzia e curiosità, venne incaricato di condurre Pandora dal fratello di Prometeo, Epimeteo. Questi nonostante l'avvertimento del fratello di non accettare doni dagli dei, sposò Pandora. Ella aveva con sé un vaso regalatole da Zeus che conteneva tutti i mali del mondo, il quale le aveva ordinato di lasciarlo sempre chiuso. Ma, spinta dalla curiosità, Pandora disobbedì: aprì il vaso e da esso uscirono tutti i mali del mondo (la vecchiaia, la gelosia, la malattia, la pazzia, ecc.) che si abbatterono sull'umanità. Sul fondo del vaso rimase solo la speranza, l'ultima a morire. Secondo un'altra versione il vaso, aperto da Epimeteo, conteneva tutti i beni, che volarono verso gli dei,lasciandone sprovvisti gli uomini.
Nella mitologia greca, il vaso di Pandora è il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura.
Secondo il racconto tramandato dal poeta Esiodo ne "Le opere e i giorni", il vaso (pithos, pίθος in greco antico) era un dono fatto a Pandora da Zeus, il quale le aveva raccomandato di non aprirlo. Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo. Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo.
Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.
Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza.
Con il mito del vaso di Pandora la teodicea greca
(per chi non lo sapesse la teodicea è una branca della teologia, che studia il rapporto tra la giustizia di Dio e la presenza nel mondo del male; per tale motivo, è anche chiamata teologia naturale. Il termine deriva dai lemmi greci Théos (Dio) e da un derivato di díke (giustizia), letteralmente teodicea significa "giustificazione di Dio")
assegna alla curiosità femminile la responsabilità di aver reso dolorosa la vita dell'uomo:
per questo motivo il personaggio di Pandora non è dissimile da quello di Eva nel mito biblico della Genesi.
Oggi l'espressione vaso di Pandora viene usata metaforicamente, per alludere all'improvvisa scoperta di un problema o una serie di problemi, che, per molto tempo, erano rimasti nascosti e che una volta manifesti non è più possibile tornare a celare. (wikipedia)