giovedì 11 dicembre 2008

Amici schizzofrenici mi hanno fatto riscoprire la vera umanità!

Spesso si ha paura degli schizofrenici, non sapendo neanche in che consiste la patologia e le possibili reazioni dei pazienti.
La cosa peggiore è che proprio chi sbandiera di volerli aiutare e sostenere, anche cercando fondi, poi preferisce non esserci, durante le loro attività, perché non vuole esser presente, se dovessero scompensare.
Ragazzi con una sensibilità unica, arguti e grandi osservatori, che mi hanno insegnato molto, nella loro semplicità e complessità, nel loro egoismo, indotto dalla società ghettizzante, e nella loro umanità. Egocentrici, estrosi, a volte, pesanti, prepotenti e capricciosi, ma in fondo solo desiderosi d'essere accettati, così come sono.
Qualcuno dice:"A cosa servono? Inutili pesi per la società!"
NO!
Sono il frutto di questa società e sono urla in un mondo di sordi.
Sono malati, ma forse molto più sani di quelli, che si ritengono normali.
E chi decide cosa sia normale?
Son orgogliosa di dire che ho amici schizofrenici, che mi hanno fatto riscoprire la vera umanità!

COMPLESSO DI EDIPO - COMPLESSO DI ELETTRA

E' un termine psicanalitico, introdotto da Sigmund Freud, per indicare quel complesso psichico il cui contenuto essenziale ricorda la leggenda greca del re Edipo, che uccise, senza saperlo, il padre e sposò la propria madre. La leggenda di Edipo è nata da un antichissimo materiale onirico, avente per contenuto il turbamento prodotto dai primi moti della sessualità. Secondo l'interpretazione freudiana, il mito greco non è pertanto che un simbolo delle violente passioni che agitavano l'uomo primitivo. Sotto la spinta degli istinti sessuali, egli bramava il possesso della madre e, per raggiungere il proprio fine, arrivava a sopprimere il rivale, cioè il padre. Soltanto più avanti, col progredire della civiltà, i freni inibitori trattennero il figlio da azioni estreme, ma non bastarono a cancellare i sentimenti che, per quanto indeboliti da una repressione di vari millenni, continuano a riaffiorare e turbano gli anni dell'infanzia, lasciando spesso tracce durevoli, generalmente sotto forma di lievi disturbi del carattere o, in casi eccezionali, sotto forma di nevrosi o di gravi malattie mentali. Il complesso di Edipo, comunque, costituisce una fase normale dell'evoluzione della libido infantile e si manifesta attraverso lievi e appena percettibili sfumature negli affetti familiari, cioè con una propensione affettiva più accentuata verso l'uno, anziché l'altro, dei genitori, con certe impennate, disubbidienze, apparenti incoerenze nel comportamento, ecc. Inoltre, la rivalità col padre, almeno in parte, è attribuibile al bisogno di affetto e di protezione materna del bambino e alla sua riluttanza a dividere le attenzioni della madre con chiunque altro e, in particolare, col padre. Il complesso di Edipo, si svilupperebbe verso i quattro anni, cioè dopo che il bambino è entrato nella fase genitale o fallica, dirigendo i propri impulsi verso l'adulto di sesso opposto con cui ha più stretti legami, cioè nel caso del maschio verso la madre. In seguito, con lo sviluppo del Super-Io, queste tendenze vengono represse, così che nell'adulto normale si trovano solo nell'inconscio, pur potendo indirettamente influire sulla sua vita sessuale. Nel risolvere i propri problemi edipici, sviluppando il Super-Io, il bambino genera, secondo la teoria freudiana, il complesso di castrazione, del resto già simbolicamente presente nella tragedia di Sofocle. Infatti, l'accanimento con cui Edipo si punisce, dopo aver scoperto il proprio crimine, non è altro che un surrogato simbolico, confermato dalla simbologia onirica della castrazione. In origine, la denominazione "Complesso di Edipo" si riferiva sia alle relazioni affettive del figlio con la madre che a quelle della figlia col padre. Per il complesso edipico nella femmina si è poi scelta la denominazione di complesso di Elettra.(Scritto da Fabbian - skuola.tiscali.it)

Dai 3 ai 5 anni circa, secondo la divisione per fasi dello sviluppo di Freud, il bambino/a vive la fase fallica (ossia la scoperta dei genitali quindi l’essere uomo o donna come genere-gender).
Proprio in questa fase, il bambino deve fare i conti con l’oggetto materno.
Se femmina, inizia a provare desiderio per il padre (infondo anche la madre stessa lo ama) e inizia così un gioco di imitazione. La bimba mette i gioielli di mamma, le scarpe alte, si trucca ecc. Alcune bambine dicono frasi tipo “Papà quando sono grande ci sposiamo”
Inizia una sorta di conflitto per avere l’attenzione e l’amore del genitore del sesso opposto e, allo stesso tempo, si desidera che il genitore del medesimo sesso, venga messo in secondo piano.
Attenzione: la versione femminile del complesso di Edipo è detta complesso di Elettra e secondo alcuni sarebbe stato teorizzato da C.G. Jung e non da Freud. Quindi il complesso di Edipo è quello provato dal bambino; il compelsso di Elettra è quello sperimentato dalla bambina (di cui si legge sopra).
Il complesso di Edipo quindi, si concretizza con la volontà di danneggiare il padre (nella leggenda Edipo uccide il padre) per avere l’amore della madre.
Tornando alla parte un po’ più pratica, si ha in questa fase, l’identificazione sessuale e si inizia ad imitare in una sorta di identificazione, il genitore del proprio sesso. Per questo è ritenuto importante poichè il bambino in questa fase fallica (o genitale) sperimenta la sua sessualità, inizia a scoprire il proprio corpo e da soggetto bisessuale (intenso come sia maschile che femminile) ha modo di divenire soggetto sessuato (maschio o femmina- uomo o donna). Sposta l’attenzione dal Sè come oggetto principale (legato alla fase orale, anale da cui dipendono la sopravvivenza) agli affetti e alla sessualità della fase fallica.
La risoluzione del complesso di Edipo o di Elettra in modo positivo piuttosto che negativo, facilita lo svilupparsi di nevrosi in età adulta o altri disagi. Ecco perchè a volte si sente parlare anche per gli adulti di complesso edipico non risolto. (Scritto da Silvia Ancordi - guide.supereva.it)