martedì 26 aprile 2011

La musica ci rigenera...

Ce l'abbiamo nel sangue, l'ascoltiamo, godendone ogni singola nota, e la sentiamo parte di noi e della nostra storia di vita...
Ci sono musiche, che ci fanno letteralmente ballare, senza che ce ne accorgiamo e i piedi partono da soli, come, per esempio "Sunday blody sunday" degli U2 ed altre, che, oltre a questo, fanno partire il nostro cuore e la nostra mente, tra ricordi e vibrazioni positive, tanto da darci, sempre, i brividi, ascoltandole, e ci immergono, in un mondo onirico di relax e sereno respiro, di voli pindarici, in quei meandri della mente, e del cuore, in cui nessun altro può entrare e che ci fa vagare, in quel limbo, per tutta la durata della musica, quindi, circa, 4/5 minuti di completo isolamento: una rigenerazione della mente e dell'anima....

Spesso mi ripeto...

"Vivi volando, vola vivendo."
=

"Live on the wing, flies living"

Liberi pensieri in libertà...;-)

Ciò che è andato, non torna
e quel che torna è sempre diverso
=
What hasn't gone back
and what comes back is always different


Più ottimisti gli U2 direbbero:
"Attraverso la tempesta
noi raggiungiamo la riva"
=
Through the storm
we reach the shore"

Oggi sono 25 anni dal disastro di Chernobyl

Oggi, purtroppo, di 25 anni fa prendevamo coscienza del danno ambientale e umano che il nucleare può darci: Chernobyl.
Le centrali si sono evolute, cercando di non far ricapitare catastrofi simili, ma quante centrali sono state davvero adeguate, quante dismesse e quelle attuali sono davvero sicure?
Il Giappone, evoluto e attrezzato a tutto, sta subendo un altro Chernobyl, quindi dopo 25 anni cos'è cambiato?
A me sembra solo la nazione, ma non si è risolto nulla!
Noi umani impariamo dai nostri errori, e corriamo ai ripari quando ormai la catastrofe è sopraggiunta, però poi dimentichiamo....
infatti le attuali e più nuove centrali nucleari sono sicuramente più sicure, ma resto scettica comunque sulla sicurezza del nucleare, vedi appunto il Giappone, ma sottolineo le più nuove, perchè molti stati, compreso lo stesso Giappone, non hanno dismesso alcune centrali nucleari attive dall'epoca di Chernobyl, che quindi tenevano gli stessi sistemi di sicurezza, obsoleti e dalla struttura ormai obsoleta, sempre, per motivi economici....
Ma la salute dell'umanità ha un prezzo così basso?
Proprio giorni fa mi sono rivista in tv: "Sindrome cinese", film del 1979, che anticipò di, soli, 7 anni, quello che, poi, accadde, realmente, a Chernobyl.
Certe paure dell'uomo dovrebbero denunciare, come questo film, le problematiche e le criticità di certi sistemi evolutivi della tecnologia, ma non viverli, solo, come una possibilità remota, ma come sprone, a cercare soluzioni diverse, prevenendo certe catastrofi, con conseguenze, poi, irreparabili.
Per me il nostro pianeta non ha prezzo e va protetto dall'animale più temibile:
l'uomo e la sua evoluzione tecnologica!
Il problema parte, a mio avviso, non dal non imparare dagli errori, ma dal sottovoalutare nuove possibili conseguenze, come ha fatto il Giappone e, sempre, il voler spender poco e guadagnare sulla pelle dell'umanità, con la scusa: "Ma tanto cosa vuoi che succeda! E' remota questa o quella catastrofe..." e, per acquietarsi le coscienze, dimenticano e vogliono far dimenticare alla gente il problema, non dando allarmismi, vedi la mancanza di notizia in Inghilterra.