mercoledì 15 giugno 2011

Salita al Passo Gavia con bici Graziella di Franco Cacciatori dedicata a Marco Pantani!

Un uomo, Franco Cacciatori, di 56 anni, la mattina del 05-09-2010, con una bici Graziella ha pedalato, superando, soprattutto, di fiato e solo con l'ausilio di acqua e zucchero, ciclisti in bdc super accessoriate e professionali e arrivando in cima alla salita del passo Gavia, in poco più di 2 ore.
Su You tube il figlio lo ha ripreso, altrimenti nessuno ci avrebbe creduto:
Incredibile a dir poco: la forza di saper credere nei suoi sogni, realizzandoli con semplicità, in modo umile, ma pieno di caparbietà e orgoglio!
Un uomo ammirevole davvero!

"Anche se i nonni di una volta, a 16 anni, partivano da casa alle 2 di lunedì mattina con la bici presa di chissà quale mano, pignone fisso, "fixed", si direbbe oggi, che va di moda, e andavano, per esempio, a Cortina d'Ampezzo (70 km e 850 m di dislivello da fare) a fare i manovali, per portare a casa qualche lira e pagare i debiti.
Allora non c'era asfalto, non c'erano copertoncini, la bici pesava 20 kg, sulle spalle la gerla (zaino? what's zaino?) con quello che gli doveva servire, per la settimana, il vento nella stretta valle del Piave era contrario, il fanale a carburo...
E sabato pomeriggio, giù di nuovo a casa.
Pioggia, vento, caldo, freddo... neve no, quando nevicava stavano a casa, ovvero li licenziavano e li riassumevano a primavera." (racconto di un forumendolo)
Ammirevole l'uomo del video, perchè ha, ancora, voglia di mettersi in discussione, alla sua età, con mezzi non proprio perfomanti, si, forse per goliardata o per mostrare al figlio, che non è il mezzo, che faccia il ciclista.
Ma più che altri tempi, direi, altro spirito e modo di affrontare la vita quotidiana, pieni di entusasmo, per quelle piccole grandi conquiste/imprese, sfidando più se stessi, i propri limiti e dimostrando di essere, ancora, vitali, soddisfatti, anche, solo, di aver passato una giornata diversa insieme ad amici, o, come nel caso di quei nonni, che, senza lamentarsi e per il bene familiare, utilizzavano la loro pesante bici, pur di riportare a casa lo stipendio, ciò che reputo, personalmente, da veri grandi uomini, di cui andar fieri ed orgogliosi.
Complimenti a questi nonni, ce ne fossero di uomini così!!!!
Ovviamente stesso discorso di ammirazione e stima, per quelle madri, che, per andare a lavorare si facevano tutti i giorni in bicicletta(andata e ritorno)40Km, e più, per più di 20 anni, e verso tutte le persone, che come loro, sanno cosa sia il vero sacrificio, e la soddisfazione, non data da "effimerità", ma da quei valori e da quei gesti quotidiani, che noi, spesso, non diamo peso, ma che son essenziali e davvero eroici.