martedì 20 gennaio 2009

ORIGINE DELLA SUPERSTIZIONE

Se ne parla da sempre, da che ha avuto origine il mondo e la specie umana.
In ogni tempo ed in ogni cultura si trova una immagine ed una origine della superstizione.
Da un saggio sulle superstizioni medioevali il termine viene da "super-sto", essere al di sopra di.
La sua origine si può attribuire agli auguri, ai sacerdoti romani che praticavano la divinazione attraverso il volo degli uccelli, al movimento delle nubi, ed a tutti i segni provenienti dal cielo.
Essi si ponevano con lo sguardo verso il Sole ad est; ritenendo il nord a sinistra, il regno dei morti; scrutando la volta celeste da questa posizione, consideravano funesto ogni movimento che avesse origine a sinistra.
Da qui la deduzione e la radicata tradizione che tutto ciò che si inizia con la sinistra porta male.
Versare il vino con la mano sinistra, poggiare a terra per primo il piede sinistro alzandosi dal letto,e via di seguito.
Un breve viaggio nelle antiche tradizioni ci porta ad alcune credenze popolari tutt'ora in auge, foriere di cattivi presagi. Infausto è ritenuto un gatto nero che attraversi la strada ad un passante.
A uno specchio che si rompe si attribuiscono sette anni di guai.
L'anno bisestile è presagio di negatività, poiché il giorno in più sconvolge l'ordine naturale del tempo.
L'olio versato, ed il sale per terra, sono portatori di sciagure, l'uno perché è frutto dell'albero di olivo, riconosciuto come simbolo di pace, l'altro perché possiede energia purificante.
Anche incontrare un prete per strada è ritenuto funesto, dal testo talmudico: dove si volge l'occhio del  rabbino il grano inaridisce e la gente muore .
Forbici, aghi, spille, e tutti gli oggetti appuntiti, non si regalano perché manifestano acredine e rancore da parte del donatore.
Potremmo continuare questo lungo elenco con altri simboli e credenze, ma ci sembra doveroso, per la pace di tutti, per la buona  sorte  di tutti, parlare dei Talismani e degli Amuleti, alias quei simboli e quegli oggetti che hanno potere  apotropaico , capaci in breve, di allontanare il  "male", il "danno".
Il termine "amuleto" invece,  sembra avere origini etrusche o latine; deriverebbe, infatti, da "amoliri" nell accezione di allontanare, rimuovere.
Diversamente, l'amuleto, dal greco (telesma), rito, cosa consacrata, grazie alle positive proprietà contenute o consacratele, le trasferisce a chi lo indossa.
"Dulcis in fundo" la gestualità scaramantica, quella praticata da quasi ogni essere umano che si trovi in condizioni o al cospetto di cose, oggetti o persone di non certo beneaugurato aspetto.
Ma quali sono gli amuleti? I  talismani? E  presto detto!!!!
Le corna, la mano fallica, il cornetto, il corallo rosso, mettere sotto lo zerbino dei grani di sale grosso, tenere a portata di mano dell'aglio, ed anche in questo caso l'elenco potrebbe continuare a lungo.
Ricordiamoci che il talismano, come abbiamo detto, è qualcosa a cui è attribuito un particolare potere benefico; quasi impossibile considerarli tutti o quanto meno ricostruire l'origine.
Possono essere di qualsiasi natura, animale, vegetale, minerale.
Anche ad alcuni  colori e ad alcuni numeri è attribuito potere apotropaico.
L'arancione, simbolo della felicità, amore, spiritualità; l'Azzurro è considerato un colore sacro in quanto si ispira al manto della Vergine; il turchino, portatore di benefici influssi.
Ai numeri suddivisi in pari e dispari, in statici e dinamici, vengono attribuiti poteri benefici e malefici, addentrarci in questo ampio ed articolato argomento, senza peraltro averne lo spazio e la competenza, ci sembra inadeguato.
Il profilo fisico di uno iettatore? Eccolo: magro e pallido, naso ricurvo, occhi grandi simili a quelli del rospo, spesso coperti da occhiali neri. Iettatori si nasce o si diventa? Per lo più si nasce, e malauguratamente lo si  è per tutta la vita, fino alla morte. (Tratto da:"Les superstition" Paris 1988;trad.it. Medioevo superstizioso, Laterza Roma-Bari 1992 e da: Alfonso Maria Di Nola, "Magia e Cabala nell'ebraismo medievale" edizioni Crucci - alenapule.it)

Tra i tanti piccoli rituali quotidiani legati alla superstizione, e che accompagna e condiziona la giornata di moltissime persone vi è anche quella di considerare iattura il rovesciare il sale ...
... ( ovviamente non sui cibi ). Usualmente il rituale vuole che, in caso di accidentale rovesciamento del diffusissimo insaporitore gastronomico, si debbano prendere per tre volte un pizzico di sale rovesciato lanciandolo ( sempre 3 volte ) dietro le proprie spalle.
Ma da cosa o quale episodio nasce la diceria sulla iattura del sale rovesciato?
 Pare proprio che che la superstizione abbia una origine artistico religiosa. Infatti, osservando il famoso affresco detto "il Cenacolo " o " l'ultima Cena " di Leonardo Da vinci, si potrebbe osservare, vicino alla figura di Giuda Iscariota un contenitore di sale, una sorta di saliera dell'epoca, riversa sul tavolo, da questa immagine prenderebbe origine la superstizione che il sale rovesciato porti sfortuna.

Un'altra superstizione "pagana" ma legata alla religiosità Cristiana riguarda il numero 13 ( i 12 Apostoli + Nostro Signore ) ancora oggi, infatti molte persone marcatamente superstiziose preferiscono non raggruppare a tavola compagnie composte da tredici persone. (soprannaturale.it)