mercoledì 1 giugno 2011

L'indignazione

L'indignazione, in questa società, è divenuta inusuale, perchè ci siamo, ormai, abituati a tutto, e ogni cosa, anche, la più aberrante, spesso la viviamo, come banalità o come consuetudine, da non dar peso e sorvolare, con la scusante, che tanto è così e non ci si può far nulla.
Ma proprio questa mentalità a me fa inorridire e indignare:
siamo in una civiltà evoluta, o almeno ci consideriamo tali, eppure, sembra, che abbiamo perso valori fondamentali e strumenti, che permettano una vera evoluzione, quali il dialogo, il confronto, la discussione costruttiva, che, spesso, vengono tralasciati, quasi in uno stato omertoso e di consenso a tutto, sia per freneticità dei ritmi di vita, sia e, spesso, soprattutto, per non figurare banali, ingenui o troppo idealisti, sognatori e combattivi, nel riaffermare l'importanza di quei valori, morali e civili, e le proprie idee, che, parlandone, non sarebbe imporle, ma solo confrontarle e, semmai, reinfonderle, se giuste, per una crescita costruttiva, di ognuno di noi.
Ma come? Io vado orgogliosa del fatto d'essere idealista, ma, anche, realista, sognatrice e combattiva, credendo nei miei valori, nelle mie idee e nei miei sogni e adoro potermi confrontare, con gli altri, proprio, per imparare ed arricchirmi di tali diversità, come si fa ad averne paura o vergognarsene?
Come si fa a restare impassibili a certe notizie, contro la natura e contro i nostri simili, come si fa a non indignarsi più, a certe ingiustizie, solo, perchè ripetute?
Questo è cinismo, rassegnazione e, sinceramente, non mi appartengono, anzi, vado orgogliosa, anche, quando mi si sottolinea, che potrei essere ingenua a inorridirmi, perchè, per me, vuol dire, che, ancora, riesco a sorprendermi, sia in positivo, che in negativo e sono, ancora, reattiva a certe cose, quindi sono viva, emotiva e, ancora, innamorata di questo mondo, tanto da volerlo preservare e, nel mio piccolo, dare un apporto, per migliorarlo, anche, solo, denunciando, con indignazione, una negatività/ingiustizia o una superficialità.

Può sembrare presuntuoso il mio discorso, invece, vi assicuro, che il mio è, si, orgoglio, ma, anche, desiderio, sempre, di imparare, umilmente, e arricchirmi, nel confronto con gli altri e voglia di dire basta, a certe ingiustizie.
Sarò una voce nel deserto? Beh almeno ci ho provato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

No, non sei nè una voce nel deserto, nè una goccia nell'oceano...anche se anch'io spesso provo le tue stesse sensazioni. La percezione che ci sia qualcosa che non va, che ci stiamo assuefando a tutto non appartiene solo a noi due (per fortuna!) ma resta evidente che nessuno fa nulla (forse neppure noi facciamo abbastanza..). E io non so davvero cosa fare per svegliare gli animi..ci sto provando, cerco di diffondere con la rete e con tutti i mezzi a mia disposizione le cose che per me sono importanti ma non è semplice farti seguire dalla gente..

Niky ha detto...

Se anche uno ti segue e cambia rotta, aprendo gli occhi e sensibilizzandosi, è una gran vittoria!
Uno oggi, uno domani e poi...si vedrà!Intanto noi abbiamo fatto del nostro meglio, che unito al meglio di altri, chissà che le cose non cambino davvero. Lo vedremo solo vivendo, come diceva il grande Lucio Battisti!