domenica 15 maggio 2011

Non è il mezzo che fa il ciclista, ma l'esperienza...


Oggi, su facebook, mi è comparsa quest'affermazione:
"I verbi più difficili? Fidarsi, perdonare e dimenticare."
"La fiducia" nasce da un impulso istintivo di voler conoscere l'altro, stuzzicati da curiosità e da quel qualcosa di impercettibile, che ti porta al dialogo iniziale, che non è confidenziale, ma apre uno spiraglio d'osservazione. Il tempo e l'approfondimento della conoscenza, porta chiarezza e fiducia, che, però, va sempe alimentata, perchè per costruire un palazzo ci vogliono fondamenta forti e solide, ma per distruggerlo, basta trovar quel punto debole e fragile, che in un attimo farà crollare il tutto.
"Perdonare" è un verbo supersfruttato come la parla "amicizia".
Se il palazzo è distrutto, ricostruirlo è possibile, ma non sarà mai uguale, forse, potrebbe ergersi migliore, se gli architetti insieme, comprendano, dove fossero le fragilità e riescano a rafforzare, rimediando agli errori precedenti, con la voglia, reale, di costruire una vera fortezza.
Ma per far ciò, non bisogna mai dimenticare da dove si è partiti e quegli errori iniziali devono restare in memoria, proprio, per non rifarli.
Quindi non farsi condizionare e non star, sempre, a recriminare sugli errori, rinfacciandoli, cosa che non aiuta, anzi deleteria al massimo,
ma MAI
"dimenticare".
E' come andare in bici e cadere, bisogna capire perchè si è caduti, ma, anche, rimontar, subito, in sella, più cauti, ma mai sfiduciati.
Certo se poi il mezzo è distrutto e non si può riparare, bisogna, anche, valutare, seppur dolorosamente, la spesa per un nuovo mezzo, ma non perdere mai la fiducia in se stessi e nel proprio valore di ciclista, perchè, alla fin fine, non è la bici che fa il ciclista, ma, viceversa, il buon ciclista, temprato e maturato dalle esperienze, che lo rende un ottimo ciclista o addirittura un campione, sicuro di qualsiasi mezzo, consono alla sua disciplina, decida di comprare!

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