mercoledì 16 febbraio 2011

Imperfetti ma genuini

Questa poesia la scrissi nel 2006

Crudo, pesante, spinoso,
spesso del nostro reale il macigno penoso,
di colore allor misceliamo
pel mondo mascherati,
fatui toni intrisi, ci confondiamo.
Se il vero nota l’alieno,
veli ed illusioni crollan in un baleno.
Non guardare il sincero volevam,
crudeltà interpretiam osservazioni,
giudicati e infuriati ci scagliam.
Il pensar vien distorto,
opinioni, consigli ed ascolto,
tramutansi in verdetti e condanne,
chel giudice dal pulpito ha sentenziato,
così l’ingenuo per maligno vien catalogato.
L’uman agire è imperfetto, se pur amato
e per criticar chi son io,
chel cammino zoppicando ha calpestato?
Maestra ed amica l’esperienza
nel sentier m’ha condotta,
con equilibrata e flessibil coscienza.
Ma il sofferto che in ausilio vorrei donar,
confronto e ascolto,
sol disprezzo e dolor sa portar,
a colei che difficil percorso ha seguito,
pel nero e fatuo ricever abituata,
con sospetto e rabbia ha reagito.
Quel che sol esser volea comprensione e affetto,
forse non troppo esplicitamente detto,
un muro ha creato,
deluder ed esser delusa la paura,
real colpevole di ciò che s’è generato.
Come ritrovar il semplice e vero,
sentimento incondizionato e sincero,
che non allontanano le parole,
ma abbraccian col cuore,
sollievo dando a quel macigno, non più celato,
ma insiem affrontato.
Facile per nessun è il cammino,
allor perché un amico rifiutar, imperfetto, ma genuino?

Nessun commento: