"La supposizione è la madre di tutte le cazzate!"
(Tratto dal film "Trappola sulle montagne rocciose")
E' proprio vero: spesso si arriva a conclusioni errate, da atteggiamenti o modi di fare o scrivere o, anche, da frasi sentite, non sapendo da cosa siano scaturite.
Crediamo di conoscere l'altro, crediamo di sapere come ragioni, ma per quanto possiamo conoscerlo affondo, è una persona, e come tale, non ha sempre lo stesso agire, a partità di situazioni, perchè ci possono esser, dietro, tante motivazioni o stati d'animo, che lo portano a mutare o, seppur, apparentemente, reagire nello stesso modo, ma non essere la stessa persona, che abbia affrontato la stessa circostanza, in momenti diversi.
Allora?
Non soffermiamoci, a ciò che appare, a quella superficie, che, spesso, porta, con sè, un mondo e, se veramente vogliamo conoscerla, e capirla, dobbiamo ascoltarla, osservarla, chiedere il perchè di un certo agire, che non comprendiamo, magari perchè diverso da ciò, che ci aspettavamo, o da come avremmo reagito noi.
Non è critica, non è discussione, è dialogo, confronto e voler andare oltre la parola, al cuore della persona stessa.
Non siamo tutti uguali e non tutti hanno tempo e voglia di approfondire, ma ciò fa perdere, loro, la vera essenza del prossimo, di quel prossimo, che chiamano amico, ma che, rimanendo alla superficie, in realtà è solo un conoscente.
Io ho pochissimi amici, si contano su una mano, ma non riuscirei mai, a rimanere ferma a quella superficie, senza chiedere, senza informami e senza preoccuparmi di loro, tanto che, a volte, posso apparire invandente, ma la mia non lo è, forse, troppo affetto e troppa profondità d'animo, che mi porta, sempre, ad andare oltre, oltre l'apparire, cercando sempre l'essere, nelle cose e nelle persone, a cui tengo veramente.
Per la superficie ci sono le miriadi di conoscenze, che passano nella mia vita, ogni giorno, ma non appartengono alla mia sfera affettiva.
Crediamo di conoscere l'altro, crediamo di sapere come ragioni, ma per quanto possiamo conoscerlo affondo, è una persona, e come tale, non ha sempre lo stesso agire, a partità di situazioni, perchè ci possono esser, dietro, tante motivazioni o stati d'animo, che lo portano a mutare o, seppur, apparentemente, reagire nello stesso modo, ma non essere la stessa persona, che abbia affrontato la stessa circostanza, in momenti diversi.
Allora?
Non soffermiamoci, a ciò che appare, a quella superficie, che, spesso, porta, con sè, un mondo e, se veramente vogliamo conoscerla, e capirla, dobbiamo ascoltarla, osservarla, chiedere il perchè di un certo agire, che non comprendiamo, magari perchè diverso da ciò, che ci aspettavamo, o da come avremmo reagito noi.
Non è critica, non è discussione, è dialogo, confronto e voler andare oltre la parola, al cuore della persona stessa.
Non siamo tutti uguali e non tutti hanno tempo e voglia di approfondire, ma ciò fa perdere, loro, la vera essenza del prossimo, di quel prossimo, che chiamano amico, ma che, rimanendo alla superficie, in realtà è solo un conoscente.
Io ho pochissimi amici, si contano su una mano, ma non riuscirei mai, a rimanere ferma a quella superficie, senza chiedere, senza informami e senza preoccuparmi di loro, tanto che, a volte, posso apparire invandente, ma la mia non lo è, forse, troppo affetto e troppa profondità d'animo, che mi porta, sempre, ad andare oltre, oltre l'apparire, cercando sempre l'essere, nelle cose e nelle persone, a cui tengo veramente.
Per la superficie ci sono le miriadi di conoscenze, che passano nella mia vita, ogni giorno, ma non appartengono alla mia sfera affettiva.